#29
Oltre il giardino
Ferrante Gorian architetto paesaggista


a cura di
Teresita Scalco

«Egregio Prof. Bruno Zevi,
Ho ricevuto di ritorno il materiale fotografico pubblicato sul n. 88 di “L’Architettura” e la ringrazio molto. Come già promesso, non mancherò di inviarLe altro materiale, non appena pronto. Su questo può stare tranquillo. Si tratta sempre però di verde privato.
Il verde pubblico, statale o meno, sociale o parasociale, brilla per la sua assenza o per la sua inefficienza o per la poca funzionalità. Vedi autostrade. Mancano gl’incarichi. Non c’è cultura. Sono un “Landscape architect” che annaspa fra l’incomprensione generale e fra mestieranti facciamo-tutto-noi.
Cosa facciamo?
».

minuta di Ferrante Gorian a Bruno Zevi, 30 novembre 1964, dattiloscritto



«La casa, ripete Gorian, va concepita nel, non col giardino; e nel giardino l’impiego dei materiali dev’essere organico […] Il progetto integrativo va spinto a fondo, ed è auspicabile e necessaria la cooperazione tra architetto, architetto dei giardini e artista plastico per l’introduzione di opere d’arte nel giardino moderno, tali da costruire un commento consapevole e culturalmente avvertito all’intera composizione.».

Giulio Morgan, Un architetto paesaggista: giardini residenziali di Ferrante Gorian, in “L’Architettura. Cronache e storia”, n. 88, anno VIII, febbraio 1963, p. 674



«Trasformare il mondo in un giardino è un’attività filosofica dallo sforzo teorico vano se non viene accompagnata e sorretta dalla volontà d’azione per la ricerca di un mondo migliore. Mondo sono i luoghi concreti di vita, cantieri perenni dell’esistenza, dell’abitare e costruire incessantemente per esistere. Il filosofo, secondo l’insegnamento kantiano, risponde a queste tre domande legate al nostro tema: cosa posso conoscere? Conoscenza; cosa posso fare? Essere attivo per la ricerca di un mondo migliore; cosa posso sperare? Giardino, metafora della qualità. Speranza di un mondo migliore.»».

Massimo Venturi Ferriolo, Oltre il giardino. Filosofia di paesaggio, Einaudi editore, Torino, 2019, p. 11



Ferrante Gorian (Gorizia, 1913-Treviso, 1995) è tra i primi architetti paesaggisti italiani, formatosi prima alla Scuola di Pomologia dell’Istituto Agrario di Firenze (1933) e successivamente laureandosi in Architettura del Paesaggio all’Università di Apeldoorn nel 1951.
Durante gli anni fiorentini instaura un’amichevole collaborazione con l’arch. Pietro Porcinai e dal 1939 inizia a collaborare con il vivaio Van den Borre di Treviso.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale, Gorian ottiene un contratto come assistente presso la Dirección de Paseos Públicos de Montevideo (Uruguay) ed entra in contatto con gli architetti Roberto Burle Marx, Lucio Costa e l’artista Lino Dinetto.
Le influenze e la vivacità culturale dell’esperienza sudamericana nutrono i suoi successivi progetti una volta rientrato in Italia nel 1961, stabilendo il proprio studio di architettura del paesaggio a Treviso.
L’attività professionale di Gorian si articola in diverse collaborazioni, in particolare con lo Studio Davanzo e con l’arch. Luciano Gemin a Treviso, che gli permetteranno di misurarsi nella progettazione di giardini privati, con il Comune di Gorizia, in qualità di direttore dei Parchi e Giardini pubblici, ed infine con numerosi vivai (Van den Borre, Priola, San Michele del Tagliamento).
Inoltre, grazie al suo impegno nell’associazionismo dell’IFLA (International Federation of Landscape Architects) e AIAPP (Associazione italiana architetti del paesaggio), Gorian assume un ruolo rilevante nel dibattito della cultura del progetto dei giardini, del paesaggio del verde pubblico e della sostenibilità ambientale. L’archivio professionale di Ferrante Gorian, composto di disegni, fotografie, documenti e materiali a stampa, è stato donato all’Archivio Progetti nel 2018 dagli eredi Alberto, Fabio, Fiorenza, Giorgia che curano il sito-blog Ferrante Gorian



1-2-3: F. Gorian, Proprietà Elbio Strauch Garicoche, Montevideo, Uruguay, anni ‘50
4-5-6: F. Gorian, Giardino residenziale pubblicato su “L’Architettura” n. 88 (1963), Montevideo, Uruguay, anni ‘50
7-8: F. Gorian, Sistemazione della villa “Il Faggio” a Revigliasco (TO), committente Rosy Rivetti, 1968
9-10: F. Gorian, Sistemazione della villa “Il Faggio” a Revigliasco (TO), committente Rosy Rivetti, 1968
11-12: F. Gorian, Progetto del verde della villa “La Quietissima” a Olmi di San Biagio di Callalta (TV), 1969-70
13-14: F. Gorian, Sistemazione della villa a Quinto (TV), committente Giovanni Marcon, 1978
15-16: F. Gorian, Proposta di sistemazione del verde a San Biagio di Callalta (TV), committente Arturo Bin, 1978-87
17-18: F. Gorian, Proposta di sistemazione del verde a San Biagio di Callalta (TV), committente Arturo Bin, 1978-87
19-20: F. Gorian, Giardino di Francesco Brandolin a Treviso, anni ’80
21-22: F. Gorian, Sistemazione del giardino della villa a Sant’Elena di Silea (TV), committente Luciano Gemin, 1986-88
23-24: Alberi nelle città, disegno presentato da F. Gorian al convegno del master Architettura Natura, promosso dall’Ordine degli architetti di Treviso, 15 settembre 1994.

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ELBIO STRAUCH GARICOCHE, URUGUAY ANNI ‘50

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ELBIO STRAUCH GARICOCHE, URUGUAY ANNI ‘50

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ELBIO STRAUCH GARICOCHE, URUGUAY ANNI ‘50

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GIARDINO RESIDENZIALE, URUGUAY ANNI ‘50

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GIARDINO RESIDENZIALE, URUGUAY ANNI ‘50

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GIARDINO RESIDENZIALE, URUGUAY ANNI ‘50

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VILLA "IL FAGGIO" 1968

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VILLA "IL FAGGIO" 1968

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VILLA "IL FAGGIO" 1968

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VILLA "IL FAGGIO" 1968

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VILLA "LA QUIETISSIMA" 1969-70

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VILLA "LA QUIETISSIMA" 1969-70

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VILLA DI G. MARCON 1978

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<VILLA DI G. MARCON 1978

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SISTEMAZIONE DEL VERDE A. BIN 1978-87

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SISTEMAZIONE DEL VERDE A. BIN 1978-87

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SISTEMAZIONE DEL VERDE A. BIN 1978-87

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SISTEMAZIONE DEL VERDE A. BIN 1978-87

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GIARDINO F. BRANDOLIN ANNI ‘80

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GIARDINO F. BRANDOLIN ANNI ‘80

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GIARDINO VILLA ARCH. L. GEMIN 1986-88

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GIARDINO VILLA ARCH. L. GEMIN 1986-88

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ALBERI NELLA CITTÀ 1994

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ALBERI NELLA CITTÀ 1994