#44
Luca Meda
Il progetto per la grande serie: gli arredi Molteni&C


a cura di
Chiara Lecce

«Da ragazzino imitavo il lavoro nella bottega del fabbro ferraio, del falegname, degli artigiani; mi affascinavano l’ordine del tavolo di lavoro, la perfezione degli strumenti, i gesti del mestiere; amavo la manualità e la manipolazione degli oggetti. […]
Le regole del lavoro, la forma delle cose. Vi sono oggetti che entrano nella vita attraverso le consuetudini e la cultura ereditata, li si accetta e li si seleziona sino a farli diventare parte integrante del proprio mondo; dopo quarant’anni li si usa ancora, li si difende e non sono mutati.
Questi oggetti della memoria hanno straordinaria importanza nell’attività di progetto. In fondo mi sembra che il filo del mio lavoro stia in questo: nel riprendere continuamente i materiali e le forme consuete per rifarli e adattarli, senza escludere nuove tecnologie. […]
È difficile in tutto questo discernere la profondità dell’amicizia, dall’influenza culturale o dallo scambio delle idee. Certo che nei lavori svolti nello studio che avevo aperto con Rossi si sono precisati i riferimenti e le affezioni, si è costruito un mondo comune di cose che è stato alla base delle esperienze successive. E davvero in questo la familiarità e l’accordo sono stati profondi: nella scelta di trarre i propri riferimenti dal paesaggio della città e dagli oggetti, anziché abbandonarsi all’arbitrio delle invenzioni o dei metodi progettuali
».

Luca Meda, Architetto si, designer no, intervista a Luca Meda a cura di Clara Mantica, in Gap Casa, n. 17, 1983, pp. 56-63



Scorrendo il nutrito regesto di progetti e realizzazioni di Luca Meda nel campo del design e in particolare nell’ambito del disegno del mobile, si rimane colpiti e quasi disorientati nel vedere l’ampiezza della sua ricerca. Il percorso formativo di Meda, a cavallo tra la fine degli anni ’50 e l’inizio degli anni ’60, attraversa un ampio campo di relazioni e influenze: da Ernesto N. Rogers alla Scuola di Ulm, da Marco Zanuso e Richard Sapper ad Aldo Rossi, passando da Hans von Klier e l’Olivetti di Ettore Sottsass jr. Un percorso che registra così tutte le tensioni e le tendenze che si confrontano e si scontrano in quel periodo. La sensibilità progettuale di Meda nel disegno degli arredi è il risultato dell’incontro tra: i principi metodici e sistematici orientati alla produzione industriale appresi a Ulm, l’approccio tecnologico innovativo – ma fortemente originale – assorbito da Zanuso e Sapper, così come il confronto con la ricerca di una nuova dimensione dei concetti di neo-razionalismo e valore sociale del progetto, portati avanti in quegli anni da Aldo Rossi.
Osservando tutti questi progetti è possibile comprendere quanto a lungo perdurerà, nell’approccio progettuale di Meda, la coesistenza di una dualità: il “razionale/evocativo”, il “programmatico/familiare”, l’“artigianale/industriale”, l’“archetipo/standard”.



1 L. Meda con H. von Klier, Serie Iride, tavolo King, sedia Birillo, Salone del Mobile di Milano 1968 (foto Falchi e Salvador, courtesy Molteni Museum/Molteni Group)
2 L. Meda con M. Casaluci, Libreria Pacco al Salone del Mobile di Milano, 1972 (foto G. Casali)
3 L. Meda, Allestimento con la serie Raster al Salone del Mobile di Milano, 1978 (foto L.Torri)
4 L. Meda, Sistema Misura e Parete Progetto 25, schizzo di studio, circa 1990
5 L. Meda, Parete Progetto 25, schizzo di studio, circa 1990
6 L. Meda, Cucina Banco, schizzo di studio, circa 1994
7 L. Meda, Cucina Banco, schizzo di studio, circa 1994
8-9 L. Meda, Tavolino Poggio, schizzi di studio, circa 1988
10 L. Meda, Libreria Viavai, schizzo di studio, 1992
11 L. Meda, Sedia Viavai, schizzo di studio, 1991
12 L. Meda, Serie Viavai, studi di dettaglio, circa 1992
13 L. Meda con C. Meda, S. Meda, S. Cecchi, Sedia Ho, schizzo di studio, 1998
14 L. Meda con C. Meda, S. Meda, S. Cecchi, Sedia Ho, 1998 (foto A. Bertacchi, courtesy Molteni Museum/Molteni Group)
15 L. Meda, Letto Fazzoletto, schizzo di studio, 1993
16 L. Meda, Letto Levante 96, schizzo di studio, circa 1995
17 L. Meda con A. Rossi, Poltrona Capitolo, progettato 1961, prodotto 1981
18 L. Meda con A. Rossi, Serie Teatro, 1982 (foto A. Bertacchi, courtesy Molteni Museum/Molteni Group, © Ap, © Eredi Aldo Rossi)
19-20 L. Meda, Mobile contenitore Portafinestra, schizzo di studio, circa 1989
21-22 L. Meda con Aldo Rossi, Libreria Piroscafo, schizzi di studio, 1991 ©Ap, ©Eredi Aldo Rossi
23-24 Chaise longue Les beaux jours, schizzi di studio, circa 1985

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Serie Iride, tavolo King, sedia Birillo Salone del Mobile 1968
© foto Falchi e Salvador, © Molteni

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Libreria Pacco al Salone del Mobile di Milano, 1972 (foto G. Casali)

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Allestimento con la serie Raster al Salone del Mobile, 1978
(foto L. Torri)

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Sistema Misura e Parete Progetto 25 schizzo di studio, circa 1990

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Parete Progetto 25 schizzo di studio, circa 1990

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Cucina Banco schizzo di studio, circa 1994

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Cucina Banco schizzo di studio, circa 1994

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Tavolino Poggio schizzi di studio, circa 1988

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Tavolino Poggio schizzi di studio, circa 1988

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Libreria Viavai schizzo di studio, 1992

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Sedia Viavai schizzo di studio, 1991

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Serie Viavai studi di dettaglio, circa 1992

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Sedia Ho schizzo di studio, 1998

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Sedia Ho schizzo di studio, 1998

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Letto Fazzoletto schizzo di studio, 1993

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Letto Levante 96 schizzo di studio, circa 1995

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Poltrona Capitolo progettato 1961, prodotto 1981

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Serie Teatro 1982 © A. Bertacchi, © Molteni
© Ap © Eredi Aldo Rossi

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Mobile contenitore Portafinestra schizzo di studio, circa 1989

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Mobile contenitore Portafinestra schizzo di studio, circa 1989

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Libreria Piroscafo schizzi di studio, 1991 © Ap, © Eredi Aldo Rossi

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Libreria Piroscafo schizzi di studio, 1991 © Ap, © Eredi Aldo Rossi

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Chaise longue Les beaux jours schizzi di studio, circa 1985

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Chaise longue Les beaux jours schizzi di studio, circa 1985