#22
case di Gino Valle
alla Giudecca


a cura di
Umberto Ferro

«Ogni progetto è un'occasione unica nel contesto e nel tempo in cui accade. Quindi è testimonianza. Sappiamo che l'architettura, o la costruzione, è attaccata al terreno e inamovibile [...] Non è il design, non è il treno o l'automobile o l'altro [...] il contesto c'è sempre. Ma è sempre un contesto in movimento, un contesto che vive nel tempo. La città è un organismo vivente. La città si trasforma e qualunque cosa che viene creata la trasforma a sua volta. L'architettura non può esistere fuori dal contesto, e questa è la sua qualità unica».

Gino Valle, cit. in V. Corvino, Abitazioni alla Giudecca di Gino Valle: riflessioni su un metodo, in “Progettazione Urbana”, 1994, n. 2



Queste fotografie sono il risultato di due campagne fotografiche effettuate nel 2007 e 2012 sul complesso residenziale di Gino Valle alla Giudecca (1984-86) con l’unico scopo di indagare e comprendere quest’opera architettonica prima di accompagnarvi un gruppo di studenti del corso di fotografia (finanziato dal Fondo Sociale Europeo) dell’Università Iuav di Venezia.
Il lavoro fotografico è quindi da intendersi come una passeggiata avente come unico intento quello di individuare le peculiarità dell'opera, di osservarne le forme e le luci, in modo da poter poi introdurre gli studenti all'architettura con cognizione di causa. La domanda potrebbe essere: “perché Gino Valle?”, “Perché alla Giudecca?”. Tra le risposte possibili, quella che più volte ci è capitato di incontrare studenti ed ex studenti di architettura che non erano mai stati alla Giudecca e che non conoscevano questo importante intervento.

Gino Valle (1923-2003) si laurea all’Istituto Universitario di Architettura di Venezia nel 1948 e entra subito nello studio del padre Provino. Grazie a una borsa di studio Fulbright, nel 1951 consegue il Bachelor of city and regional planning alla Harvard Graduate School of design a Cambridge (USA). Dalla fine degli anni ’50 è consulente di product design alla Solari e Zanussi, e per quest’ultima realizza gli uffici a Porcia (1959-61).
Tra le sue opere: il Monumento alla Resistenza a Udine (1959-69), gli uffici e lo stabilimento Fantoni a Osoppo (1973-78), la sede della IBM Italia a Basiano (1980-83), la sede di New York della Banca Commerciale Italiana (1981-86), il complesso di abitazioni popolari alla Giudecca e i nuovi stabilimenti Olivetti a Ivrea (1984-86).

Nel 1972 diviene Professore Incaricato di Composizione Architettonica all’istituto Universitario di Architettura di Venezia e, nel 1977, Professore Ordinario, svolgendo attività didattica fino al 2001. Accademico Nazionale di San Luca dal 1975, riceve nel 1988 il Premio Antonio Feltrinelli per l'architettura dell’Accademia Nazionale dei Lincei. Nel 1993 è insignito della Honorary Fellowship dell’American Institute of Architects e nel 2002 riceve iI Diploma di Medaglia d'Argento ai Benemeriti della Scuola della Cultura e dell'Arte conferitogli dal Presidente della Repubblica Italiana.



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VOLO AEREO SULLA GIUDECCA 2002

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FRONTE NORD
OLTRE IL MURO DI CALLE DEI LAVRANERI
2012

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CORTE INTERNA 2007

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CAMMINAMENTO A DOPPIA ALTEZZA
CON ACCESSO ALLE SCALE
2007

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SUL FONDO LA CORTE INTERNA 2007

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SCALA 2007

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PORTICATO E SCALA DI ACCESSO AL BALLATOIO 2012

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BALLATOIO CON ACCESSI ALLE ABITAZIONI 2012

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PORTICATO AL PIANO TERRA 2012

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SPAZIO SCOPERTO AL PIANO TERRA 2007

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SPAZIO SCOPERTO AL PIANO TERRA 2007

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PERCORSO PEDONALE 2007

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PERCORSO PEDONALE DI ATTRAVERSAMENTO 2012

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PERCORSO PEDONALE DI ATTRAVERSAMENTO 2012

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PERCORSO PEDONALE DI ATTRAVERSAMENTO 2012

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FRONTE SUD, CASE A SCHIERA CON GIARDINI RECINTATI 2012

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SCALA SUL FRONTE NORD 2007

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PERCORSO PEDONALE DI ATTRAVERSAMENTO 2007

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SCALA SUL FRONTE NORD 2007

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SCALA SUL FRONTE NORD 2007

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FRONTE NORD 2007

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CALLE DI ACCESSO 2007

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IL COMPLESSO DAL PONTE DEI LAVRANERI 2007

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LE TORRI SUL CANALE DEI LAVRANERI 2007